Fin dai primi secoli dell'Era Volgare era d'uso in Sorrento di porre nelle pubbliche scritture il nome di colui, che governava la città; uso mai interrotto fino agli ultimi tempi del Ducato sorrentino, mentre vediamo che in tutti i registri e contratti, che si solennizzavano nelle citta' e terre suddite del Ducato, si apponeva la nota cronologica del regnante Duca. Cosi' da due testamenti, che nell'undicesimo secolo esistevano nell'Archivio del Monastero della Cava ( Cava dei Tirreni ), e che furon mandati trascritti da quell'Abbate di cognome Pace, al Vescovo di Castellammare, Milante, si rileva che Gregorio Vescovo di Stabia diede a censo alcune terre nelle pertinenze di Nocera e di Angri, ed in ambedue nel notarsi l'anno si aggiunge: Anno septimo decimo ducatus domini Sergii gloriosi Ducis Surrentini, come si legge nella storia de Stabis, et de Stabiana Ecclesia dello stesso Millante. I Duchi di Napoli e di Sorrento dalla fine dell'ottavo secolo furono quasi sempre confederati per opporre una forza maggiore ed unita' ai Saraceni, e spesso ancora il medesimo Duca ha regnato in Napoli ed in Sorrento; ciò che ha fatto credere a qualche scrittore dei tempi posteriori, che Napoli e Sorrento in quell'epoca fossero divenute uno stesso Stato. La Citta' di Sorrento circa l'anno 512 dell'era volgare ebbe il primo Duca, in tempoche vi dimorava San Tammaro; ma di questo si ignora il nome. Il secondo fù un certo Probiano, il quale visse nei tempi di Sant'Antonino, come attesta il Bollando nella vita di questo Santo. Il terzo, di nome Andrea, Duca di Napoli, fu' dopo qualche anno discacciato dal Ducato da suo genero Leone nell'anno 820. Contro l'usurpazione marciò Sicardo principe di Benevento, ma poi pacificatisi questi due, rimasero a Leone non solo i Ducati di Napoli e di Sorrento, ma prese possesso anche del Ducato di Amalfi. Il quarto fu' Corrado, il quale per ambizione di regnare uccise Andrea suo suocero; Quindi dopo tre giorni venne egli stesso dai napoletani trucidato. Ma questa notizia è molto oscura e priva di epoca. Il quinto fu' Sergio II. figlio di Andrea, della linea dei Duchi di Amalfi. Egli fu' Duca e Maestro dei Cavalieri di Napoli, Sorrento ed Amalfi. Il sesto fu' Gregorio figlio di Sergio nell'Anno 842. Il settimo fu' Sergio III. figlo di Gregorio. L'ottavo Attanasio fratello di Sergio. Il nono fu' Gregorio II. che ebbe il governo di Napoli e di Sorrento nel 920. In quel tempo imperava in Oriente Basilio. Il decimo fu' Giovanni Duca di Napoli nel 933. Leone Ostiense dice che questo principe morì nell'eruzione del Vesuvio, come Plinio il Vecchio. L'undicesimo fu' Marino figlio di Giovanni nel 947. Il dodicesimo fu' Guaimario IV. principe di Salerno nell'anno 1039. Il tredicesimo fu' Sergio III. il quale nel 1071. Questo Doge di Sorrento, secondo quanto riferisce Scipione Ammirato, Altimari, Falco ed altri scrittori, era della famiglia sorrentina Mastrogiudice. Da Sergio traggono l'origine i Sersale secondo quanto scrisse il Borrelli di questa antica famiglia sorrentina, riportando egli un'Istrumento esistente nel processo dei Sersale del Seggio di Nido in Napoli stipulato nel 1304, ove si contiene la vendita di un podere fatta a Matteo Sersale, il quale per lunga serie di bisavi giungeva fino a Sergio Duca. Cosi' da un'altro figlio del detto Sergio chiamato Barnaba, discenderebbero i Mastrogiudice, avendo preso il cognome dall'ufficio e dignita' che uno di questa famiglia ottenne di Mastrogiudice in Sorrento. Pertanto Sorrento in quell'epoca fu' sotto la dominazione greca, ed ebbe i suoi Duchi perpetui, creati dai Goti, e confermati dai Longobardi.
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