sabato 26 marzo 2016

NOBILE CARLO DELLI FRANCI. CONSOLE DELL'ARTE

DELLI FRANCI (Delli Franchi), Carlo. - Maestro scultore napoletano, nacque presumibilmente verso il 1680. Nel 1714 aveva acquisito una certa notorietà se il governatore della chiesa della Ss. Annunziata dell'isola di Procida, A. Scotto, gli commissionò, per un compenso di go ducati, un altare "con gradini di marmo bianchissimo lavorato" (Napoli, Arch. storico del Banco di Napoli, Banco della PietàGiornale di cassa, matr. 1338, 30 ott. 1714). Per quest'isola del golfo di Napoli egli lavorerà ancora: nel 1716 - e questa volta per la più importante chiesa del luogo, cioè l'abbazia di S. Michele Arcangelo, protettore dell'isola - realizzò per commissione di Francesco Guarracino "cappellano governatore della cappella della S S.ma Concezione", "un altare di marmo commesso, consistente in due gradini, Mensa, Paliotto con fregi ed ornamenti" (Ibid., Banco del SsSalvatoreGiorndi cassa, matr. 629, 23 nov. 1716).
Intensa fu l'opera del D. per le chiese napoletane più famose: nel 1717 ricevette 120 ducati per le opere di marmo nella chiesa di S. Maria Egiziaca a Pizzofalcone, per incarico della priora, suor Maria Cristina di S. Giovanni Battista (Ibid., Banco della PietàGiorndi cassa, matr. 1388, 20 sett. 1717); nel 1722, per conto della Congregazione dei Ss. Crocifisso in S. Giovanni Maggiore, lavorò, sotto la direzione dell'ing. M. Guglielmelli, al pavimento marmoreo della chiesa, ai pilastri e alla porta, inclusa quella della sacrestia, opere alle quali attenderà sino al 1731.
Nel 1725 era impegnato alla manifattura dell'altare maggiore nella chiesa napoletana di S. Caterina da Siena, su commissione di fra' Venturino Masulli, per la quale ricevette una caparra di 430 ducati. Ma la committenza del D. non fu esclusivamente religiosa: nello stesso anno 1725 lavorava alle colonne che il marchese di Genzano faceva innalzare nel suo nuovo sontuoso palazzo sito in via Medina, a Napoli, in concomitanza con le decorazioni ad affresco, assai mondane e capricciose, che appena vi aveva finito di eseguire il pittore G. Del Po.
Intensi furono i rapporti di lavoro che il D. intrattenne con l'entroterra o con altre regioni del Mezzogiorno d'Italia, soprattutto con la Puglia. Per un compenso di 600 ducati lavorò alle decorazioni marmoree della cappella del Rosario, nella omonima Congregazione della città di Lucera, nell'ottobre 1727; nello stesso periodo lavorava ad una cappella, anch'essa dedicata alla Vergine del Ss. Rosario, per il monastero di S. Domenico, nella medesima Lucera, sopra il disegno dell'architetto M. Nauclerio (Ibid.,Banco dello Spirito SantoGiorndi cassa, matr. 1176, 27 sett. 1727, p. 199).
Nell'anno 1728 eseguì, per commissione di Giovanni Antonio Sicola. e per un compenso di 152 ducati, un altare maggiore nella chiesa di S. Maria a Vico, in Arienzo (Caserta). Nel 1730 sovrintese alle decorazioni marmoree per la cappella di S. Domenico nella chiesa di S. Spirito di Palazzo dei padri predicatori di Napoli e nel 1734 decorò di marmi pregiati la cappella del Rosario nella stessa chiesa (Ibid., Banco di SGiacomoGiorndi cassa, matr. 831, 27 ott. 1734, p. 868).
Nel 1731 ebbe contatti col ricco monastero di S. Maria di Donnaregina per alcune decorazioni "in marmo verde antico" (ibid., matr. 789, 21 ag. 1731, p. III).
Nel 1735 fu impegnato nella chiesa dei padri domenicani di S. Anastasia, dedicata alla celeberrima Madonna dell'Arco, per una grande lapide sepolcrale in marmi mischi, "compartita di ricchi fagliami siccome mostra il disegno fatto da Muzio Anaclerio Architetto", opera che fu commissionata dal principe di Castellaneta (Ibid., Banco dello Spirito SantoGiorndi cassa, matr. 1300, 27 ott. 1735, p. 516), nonché per altri lavori ornamentali.
Nel medesimo 1735 - anno nel quale rivestiva la carica di console dell'arte - per la cappella di S. Anna, nella chiesa del conservatorio di musica di S. Maria della Pietà dei Turchini, lavorò a diverse opere di marmo, su disegno del regio architetto Gio. Batta Nauclerio, per 132 ducati (Ibid., Banco di SEligio,Giorndi cassa, matr. 1028, 9 ag. 1735), opere che furono terminate nel 1739, allorquando fu completata la balaustrata, su disegno di M. Nauclerio.
Il D. eseguì i disegni per bizzarri camini di gusto rococò, come informa un documento del 1736, secondo il quale egli eseguì, in collaborazione con C. Tammaro, un camino per il principe di Satriano, nel suo palazzo alla Riviera di Chiaia (Ibid., Banco del SsSalvatoreGiorndi cassa, matr. 978, 17 dic. 1736, p. 333). Nella cappella di S. Francesco, ubicata nella chiesa napoletana di S. Diego all'Ospedaletto, eseguì un altare nell'aprile 1736. Nel 1741 realizzò un altare di marmo per la signora di Montorio (Ibid., Banco dello Spirito SantoGiorndi cassa, matr. 1389, 7 giugno 1741, p. 434).
È del 1743 l'ultimo documento a noi noto sul D. e si riferisce ancora ad una balaustrata (apprezzatagli dall'ing. B. De Lellis) fatta nella chiesa del conservatorio di musica di S. Maria della Pietà dei Turchini, ma questa volta è quella antistante l'altare maggiore, esempio assai significativo del suo straordinario magistero, tra i più raffinati della grande arte napoletana del marmo del secolo XVIII (Ibid., Banco di SMaria del PopoloGiorndi cassa, matr. 1198, 12 apr. 1743, pp. 615 s.).
Fonti e Bibl.: Napoli, Arch. storico del Banco di Napoli, Banco di SGiacomoGiorndi cassa, matr. 693, 6 luglio 1722, pp. 284 s.; Ibid., Banco di SMaria della PietàGiorndi cassa, matr. 1531, 8 ag. 1725; Ibid., Banco del SsSalvatoreGiorndi cassa, matr. 780, 8 ag. 1725, p. 22; Ibid., Banco dello Spirito SantoGiorndi cassa, matr. 1177, 24 ott. 1727, p. 333; matr. 1210, 10 luglio 1730, p. 866; Ibid., Banco dei poveriGiorndi cassa, matr. 1090. 25 sett. 1728, Ibid., Banco della PietàGiorndi cassa, matr. 1785, 28 sett. 1739; L'Arciconfraternita della Ss.ma Trinità dei Pellegrini in Napoli, Napoli 1976, pp. 106, 128, 130 s.; V. Rizzo, Notizie su artisti e artefici dai giornali copiapolizze degli antichi Banchi pubblici napoletaniin Le arti figurative a Napoli nel Settecentocura di N. Spinosa, Napoli 1979, pp. 245 s.; G. Fiengo, Organizze produzione edilizia a Napoli all'avvento di Carlo di Borbone, Napoli 1983, pp.30, 115, 179 e passim.

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