Nell'Anno 1558 vi fu' l'invasione dei Turchi in Massa Lubrenze ed in Sorrento con la totale rovina di quelle due Citta, avvenimento che ci è stato esattamente tramandato da due Notari, D. Antonio de Turri della Citta' di Massa Lubrenze, D. Antonio Castaldi allora residente a Napoli. Il primo di cui ne fu' testimone oculare, di quanto successe nella sua patria, scrisse il tutto con ogni precisione ed esattezza; ma di Sorrento accenno' appena che fu' parimenti dai Turchi invasa nello stesso giorno. Il secondo, poi, in un suo manoscritto, che tutt'oggi si conserva in Sorrento, ha registrato le seguenti notizie, relativamente alla detta Citta'. . " Nell'Anno 1558 venne quasi all'improvviso l'armata turchesca ne' mari del Regno con 120 vele, e saccheggio' prima la Citta' di Reggio e poscia venne sopra Massa e Sorrento dopo aver fatto nella notte precedente uno sbarco in Sant'Elia e nello scaricatoio, ed affinche' sappiasi come passo' l'affare dico,che il Vicere' sospettando che venisse un'armata navale nemica ne' nostri mari, voleva mandare per guardia di Sorrento dugento soldati spagnuoli, ma dal governo municipale non si vollero ricevere, fidandosi i sorrentini delle loro forze. La mattina intanto de' tredici giugno, prima dell'alba l'armata disbarco' molta gente in Massa, e sotto Ceremenna nel Golfo di Salerno; le galere turche cinsero tutta la costiera e vennero al Capo di Sorrento,e non vedendo gente di guardia sul litorale si avvicinarono alla marina grande: e come che le rupi sono ivi alte, non ardivano di scendere a terra; ma si dice che uno schiavo di un cavaliere della famiglia Correale di Sorrento, si fece vedere da un'altura e chiamo' i turchi suoi nazionali,incoraggiandoli a sbarcare; e si vuole ancora che questo stesso schiavo gli apri' la porta della marina, ed essendo entrati, il primo oggetto di rapina che loro si presento' fu il Monistero di San Giorgio, che era appunto sopra la marina grande, dove catturarono quelle infelicissime monache: dalle colline vicine contemporaneamente discendevano i Turchi, ch'erano disbarcati nel mare di Salerno. . " Nel primo bisbiglio i sorrentini cominciarono a fuggire verso il Piano, che per non essere arrivati i turchi ancora sulla strada consolare, che dal Piano conduce a Sorrento, moltissima gente si pote' salvare, guadagnando i monti di Vico Equenze. . " Il governatore intanto di Sorrento essendo un'uomo coraggiosissimo, e di nazione spagnuolo, credette di poter resistere ad un nemico, il quale era gia' in possesso della piazza: unitosi dunque con D. Pompeo Marzati ed altri cavalieri si serrarono insieme; ma erano in picciol numero, e si stabilirono vicino Porta, innanzi al largo del Castello, ed ivi attesero i turchi, che non tardarono a comparire dalla strada di Sant'Antonino. Allora i cavalieri si cambiarono alcune fucilate; ma ben presto comparvero altri turchi dalla strada de' Sedili, e quindi la zuffa divenne gagliarda, restandovi ucciso il governatore, il quale col suo coraggio tratteneva al loro posto quei pochi cavalieri, che vedendo di poi esser vana ogni difesa, e certa la loro schiavitu' o morte, credettero prudenza di cercar salvamento nella fuga. . " I turchi intanto essendosi resi padroni della citta' entrarono nelle chiese e nelle case, ed uccisero tutte le persone di eta' avanzata, facendo cattivi gran numero di uomini, di donne, fanciulli e monache; bruciarono le abitazioni, dopo di averle saccheggiate, e fecero tutte quelle crudelta', che in casi simili possono praticare uomini barbari e crudeli. Miserabile veramente e lagrimevole spettacolo! . " Larmata dopo di essersi caricata di prede, nel secondo e terzo giorno comparve nelle acque di Procida, ed ivi si fermo' Piali comandante della flotta turca trattenendosi due giorni, aspettando che si facessero i riscatti de' cattivi; e sebbene si mandasse a patteggiare col Bassa', pur tuttavia per la gran tiepidezza de' sorrentini l'armata finalmente parti', sicche' bisogno' in seguito mandare in levante per ottenere la liberta' de' miseri catturati: il Vicere' di Napoli era allora D. Giovanni Manriquez de Lara ". .Dalla maniera con la quale i turchi agirono sembra, che fossero sta diretti da persone, che ben conoscevano quelle localita', e che il piano d'attacco fu' diretto esclusivamente per Massa e Sorrento. Tale disavventura fu molto orribile per quest'ultima, e la rovino' al segno; imperciochè i sorrentini scampati dalla ferocia degli ottomani,venderono i loro poder a vilissimo prezzo, e senza altro ajuto o soccorso si portarono in Costantinopoli per riscattare i loro cittadini e parenti: azione gloriosa che sara' sempre di eterna memoria negli annali della storia Napolitana.
Appulsum Saracenorum piratis in Surrentum.
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RispondiEliminaHISTORIA VERA
RispondiEliminainteressante.
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